k+a 2023.1 : In die Tiefe | En profondeur | In profondità

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Architektur unter der Erde | Architecture souterraine | Architettura sotterranea

   Chi si avventura nel sottosuolo elvetico alla ricerca di tracce e indizi, scopre non solo le note gallerie ferroviarie e stradali, ma anche un’ampia rete infrastrutturale estesa per migliaia di chilometri. Da oltre 150 anni in Svizzera si costruisce sottoterra, orientando lo sguardo verso il centro della Terra. Di questa edificazione sotterranea fanno parte anche le cosiddette “schlafenden Schlachtschiffe” (navi da battaglia dormienti): le fortificazioni militari, ma anche costruzioni per lo sfruttamento dell’energia idrica, edifici per la ricerca, costruzioni residenziali, miniere, mulini e molto altro. In questo numero vi proponiamo una selezione – non necessariamente rappresentativa, ma certamente interessante – di questo patrimonio ipogeo.
   Non è escluso che in futuro lo spazio sotterraneo diventi ancora più prezioso e importante. Ma a lungo termine è davvero uno spazio di vita possibile? Ne è convinto l’architetto e urbanista Dominique Perrault, che nell’intervista rilasciata in questo numero spiega perché questa pregiata risorsa andrebbe sfruttata meglio e perché proprio la Svizzera sarebbe chiamata con una certa urgenza a sviluppare una cartografia del sottosuolo ormai imprescindibile. Fin dai tempi più remoti il sottosuolo non solo esercita sull’uomo un grande fascino, ma è anche maestosamente bello oltre che misterioso, come suggerisce l’immagine di copertina. Nel suo contributo per immagini, dedicato ai bacini d’acqua potabile – denominati «cattedrali subacquee» – il fotografo Silvio Maraini ci rivela un mondo sconosciuto fatto di volte, pilastri e navate nascosti sotto i nostri piedi.

 

Essay | Essai | Saggio
Boris Schibler
Kulturraum Untergrund – eine Spurensuche

Riassunto
Il sottosuolo è uno spazio culturale?
Alla ricerca di indizi

Sono onnipresenti, ma nello stesso tempo «invisibili», prive di facciate e senza risalto pubblico: stiamo parlando delle costruzioni sotterranee. Luogo sacro, opera di fortificazione, infrastruttura e molto altro, l’architettura sotterranea è legata allo sviluppo della civiltà umana fin dai tempi primordiali. Le ragioni della loro esistenza sono innumerevoli, così come le sfide tecniche e i limiti che la loro costruzione implica. Da sempre il sottosuolo è ricco di fascino. Sullo sfondo delle esigenze di densificazione, l’architettura ipogea apre prospettive inedite per dominare lo stress della densità. Le immagini di intere città sotterranee scompaiono però altrettanto rapidamente rispetto a quanto sia stato immaginato per loro. Questo tipo di spazio è infatti libero solo nel senso che non è ancora edificato, ma quale sia la sua qualità come spazio duraturo di vita e di cultura per l’uomo è tutta un’altra domanda.

 

Dossier 1
Carola Jäggi, Hans-Rudolf Meier
Krypten
Sakrale Räume unter der Erde

Riassunto
Cripte: spazi sacri sotterranei
Da sempre i defunti hanno trovato la loro ultima dimora sottoterra. Le spoglie venivano deposte in tombe individuali o in ampie camere sepolcrali percorribili. Il contesto cristiano non fa eccezione alla regola. Nel caso di defunti particolarmente onorati, gli edifici sacri cercarono una vicinanza spaziale con le tombe e vennero edificati nei loro pressi o addirittura sopra i sepolcri, in modo che questi si trovassero nell’asse dell’altare della chiesa edificata sopra il livello del suolo. Queste tombe dovevano essere accessibili: venne così concepita la cripta, intesa come spazio sacro situato sotto il coro della chiesa. Solo nel basso Medioevo la correlazione fra tomba sacra e cripta si attenuò e l’esistenza di quest’ultima perse la sua ragione funzionale, mantenendo un significato meramente simbolico, estetico o pratico.

 

Dossier 2
Caroline Calame
À la recherche de l’eau motrice
Les moulins souterrains du Col-des-Roches

Riassunto
Alla ricerca dell’acqua motrice: i mulini sotterranei di Col-des-Roches
I mulini di Col-des-Roches sono gli unici mulini sotterranei ancora visibili in Europa. La grotta fu creata nel XVII secolo per utilizzare una cascata sotterranea per azionare i macchinari. Fu installato un complesso sistema di ruote idrauliche sovrapposte per alimentare mulini per cereali, un’aia, un frantoio e una segheria. Il mulino fu chiuso alla fine del XIX secolo e riaperto un secolo dopo come museo storico e industriale.

 

Fotoessay | Essai photographique | Saggio fotografico
Geflutete Kathedralen

Der Schweizer Fotograf Silvio Maraini porträtiert Denkmäler der Zivilisation, die Normalsterbliche nie zu sehen bekommen, liegen sie doch in der Schweiz fast immer im Untergrund: Wasserreservoirs. Erst wenn das Wasser nicht mehr da ist, wenn es Zeit ist für die jährliche Reinigung, erkennt man die bezaubernde Schönheit dieser unterirdischen Schatzkammern. Es zeigen sich filigrane und wuchtige Säulen, organische Formen und Kreuzgewölbe, ein Raumerlebnis, das nachhallt wie in einem sakralen Raum. Maraini dokumentiert in seinem Buch Geflutete Kathedralen (Benteli Verlag, Zürich) die reine Innenarchitektur und erhabene Ästhetik dieser geheimnisvollen Wasserspeicher unter der Erde.

 

Interview | Interview | Intervista
La disparition de l’architecture

Le sous-sol est une source de peurs comme de fascination. Dominique Perrault se spécialise dans l’architecture souterraine depuis plus de trente ans et s’est fait connaître dans le monde entier par ses projets impressionnants qui s’enfoncent et se déploient sous la surface. Il s’exprime sur les possibilités et les résultats de recherche qui s’offrent dans ce domaine architectural si important et pourtant majoritairement méconnu.

 

Dossier 3
Lukas Bonauer
Wohnraum im Verborgenen
Erdhäuser in der Schweiz

Riassunto
Spazi abitativi nascosti: le case interrate in Svizzera
Le case interrate hanno forme morbide, pareti chiare e sono ricoperte con almeno un metro di terra. Appena visibili da lontano, si nascondono da oltre quarant’anni nel paesaggio elvetico. Sono tipologie abitative che in Svizzera attendono tuttora una legittimazione, a metà tra architettura sostenibile e romanticismo naturalistico. Lo spirito del tempo, tuttavia, giustifica appieno la loro esistenza. La carenza di spazio e la necessità di insediamenti compatti, la crescente mobilità e digitalizzazione, nonché le condizioni climatiche estreme rendono più che mai attuale il sottosuolo quale possibile luogo di costruzione. Le case di terra sono tuttora poco considerate nella realtà architettonica svizzera, e non sono nemmeno prese in considerazione dai piani regolatori delle città e dei comuni. Ma questa modalità abitativa nascosta quali esigenze soddisfa e di cosa si deve tenere conto? Il presente contributo propone una rassegna dell’architettura residenziale ipogea in Svizzera.

 

Dossier 4
Thomas Bitterli-Waldvogel
Festungs- und Zivilschutzbauten in der Schweiz
Ein kaum beachtetes Kulturerbe

Riassunto
Architettura sotterranea: fortificazioni e edifici della protezione civile
In epoca barocca le fortificazioni erano chiaramente a vista: le opere di difesa venivano ostentate in tutta la loro grandiosità; nel corso del XIX secolo invece sono state gradualmente relegate nel sottosuolo. Dal 1890 restano visibili soltanto le feritoie delle fortezze sotterranee; le postazioni d’artiglieria e i ricoveri per le truppe sono nascosti nelle rocce. Oltre alle armi, queste fortezze dispongono dell’infrastruttura necessaria per la temporanea sopravvivenza nel sottosuolo. Designare queste cavità, perlopiù esigue, umide e maleodoranti, come «città sotterranee» resta comunque un eufemismo. Durante la Guerra fredda l’esercito svizzero ha privilegiato la tecnica di costruzione (più economica) in superficie, con successiva copertura per mezzo di terra. 120 lanciamine da fortezza, 16 cannoni da fortezza “Bison” e una moltitudine di rifugi antiatomici e di fortini sferici sono stati interrati e ricoperti. Accanto alle opere di difesa vere e proprie, dagli anni Cinquanta la Confederazione ha edificato nel sottosuolo di tutto il territorio svizzero anche numerose costruzioni di protezione civile.

 

Dossier 5
Conradin Clavuot
Die Kraftwerkbauten im Kanton Graubünden
Über die Faszination des unterirdischen Bauens

Riassunto
Le centrali elettriche nel Canton Grigioni
Uno sguardo alla carta geografica del Canton Grigioni con indicate le centrali elettriche e i rispettivi condotti di collegamento, rivela come il paesaggio naturale, apparentemente senza discontinuità, è attraversato nel sottosuolo da un’ampia rete di cemento e acciaio. Dopo la seconda guerra mondiale, le trasformazioni economiche e sociali hanno portato un dinamismo del tutto inedito nella costruzione di centrali elettriche nelle Alpi svizzere. Molte nuove infrastrutture sono state relegate nel sottosuolo, in primo luogo per ragioni ingegneristiche. È nata così una cultura edilizia sotterranea, il cui fascino è basato sulla sintonia tra montagna, acqua, energia e conoscenze ingegneristiche. La maggior parte degli edifici si distinguono per il loro minimalismo e il focus sul compito che sono chiamati ad assolvere.

 

Dossier 6
Flavio Zappa
La giazzéra di Caslano
Una curiosa cella frigorifera ante litteram

Riassunto
La ghiacciaia di Falcioni a Caslano è una costruzione a pianta circolare per tre quarti interrata e coperta da una cupola in cotto a sua volta rivestita di terra. Edificata verosimilmente in due tappe nell'ultimo quarto del XIX secolo per una macelleria attiva in paese fino agli anni Trenta del Novecento, essa constava di due vani sovrapposti e non comunicanti: in basso la cella frigorifera accessibile tramite un lungo cunicolo di cui è stato ripristinato solo l’ultimo segmento; sopra, la camera che veniva riempita di neve o ghiaccio attraverso un’apertura situata a livello del terreno. Questo modello, poco diffuso, riduce al minimo l’influsso delle escursioni termiche giornaliere e stagionali sfruttando le proprietà isolanti del terreno e ponendo un vero e proprio tappo freddo a chiusura dell’unica via di scambio tra esterno e interno. In questo modo venivano garantite per molti mesi temperature ideali alla conservazione di carne e insaccati.

 

KdS | MAH | MAS
Von A wie Angenstein bis Z wie Zwingen

Mit dem fünften, am 30. November 2022 erschienenen Band findet die Reihe «Die Kunstdenkmäler des Kantons Basel-Landschaft» ihren vorläufigen Abschluss. KdS-online bietet neue redaktionelle Chancen für eine Neubearbeitung des Kantonsgebiets.

 

KdS | MAH | MAS
Le bourg capitulaire et l’église de Valère à Sion
Un patrimoine religieux, culturel et naturel d’exception

L’église de Valère et le bourg capitulaire qui l’entoure forment un ensemble phare, non seulement du canton du Valais mais de toute la Suisse. L’histoire architecturale complexe du site est pour la première fois dévoilée de manière détaillée dans le nouveau tome valaisan qui a été présenté au public le 6 décembre 2022 dans la salle du Grand Conseil à Sion.

 

Aktuell | Actuel | Attuale
Nicole Bauermeister, directrice de la SHAS
Billet de la direction
Swiss Art in Sounds

 

Publikationen der GSK | Publications de la SHAS | Pubblicazioni della SSAS
Das Nationale Jugendsportzentrum Tenero CST

Der neu erschienene Schweizerische Kunstführer zeichnet das Bild einer zeitlosen Ikone

 

Aktuell | Actuel | Attuale
Future Heritage
Neues Weiterbildungsprogramm an der ETH Zürich

Der Umgang mit dem Baubestand verlangt vertieftes Fachwissen und die Fähigkeit, vorhandene Qualitäten und Werte zu erkennen. Im Herbst 2023 startet an der Professur für Konstruktionserbe und Denkmalpflege der ETH Zürich unter der Leitung von Prof. Dr. Silke Langenberg erneut ein Weiterbildungsprogramm auf Zertifikatsstufe.

 

Auslandreisen | Voyages à l’étranger | Viaggi all’estero

  • Im Land des Schimmelreiters
    Literatur- und Kunstreise nach Lübeck und Nordfriesland
     
  • Eine paradiesische Reise
    Auf den Spuren des Architekten Geoffrey Bawa

 

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Prezzo
CHF 20.00
Prezzo membri SSAS
CHF 14.00
Tipo:
Buch
Illustrazioni
134
Numero pagine
80
Autori
Diverse
Numero articolo
K+A-2023.1
Lingua
Deutsch
Französisch
Italienisch
Data di uscita
ISBN
978-3-03797-833-7
Numero volume
74. Jahrgang, 1.2023
Casa editrice
Società di storia dell’arte in Svizzera SSAS